Chi Siamo


La Chiesa che è in  Benevento vive la consapevolezza che la sua specifica missione è data dall’annuncio del Vangelo e che la conseguente risposta della fede si è espressa e continua a tradursi nella cultura, generando nel tempo molteplici produzioni sul terreno architettonico, librario, documentario e storico-artistico.
Nello specifico il rilevante patrimonio culturale centrale della Chiesa beneventana è costituito dalle testimonianze custodite dalla Cattedrale “Santa Maria Assunta”, dal Museo diocesano, dalla Biblioteca Capitolare, dalla Pubblica Biblioteca Arcivescovile “Francesco Pacca”, dalla Biblioteca “Pio XI” del Seminario Arcivescovile, dall’Archivio storico diocesano “Benedetto XIII”.
L’Arcidiocesi di Benevento, il Capitolo Metropolitano, la Chiesa Cattedrale “Santa Maria Assunta”, la Pubblica Biblioteca Arcivescovile “F. Pacca”, il Seminario Arcivescovile hanno costituito la Fondazione per i beni culturali della Chiesa Beneventana Fede e Cultura “Benedetto Bonazzi” Onlus  più brevemente denominata Fondazione “Benedetto Bonazzi” Onlus, con sede legale in Benevento alla Piazza Orsini n. 27, al fine di conservare, valorizzare, promuovere e gestire il proprio patrimonio archivistico, librario, storico-artistico, archeologico  e museale nell’ottica di coniugare fede e cultura e di porre le testimonianze culturali e artistiche al servizio della catechesi e della crescita umana, morale e spirituale della comunità civile.
La Fondazione, intitolata a Benedetto Bonazzi, grande grecista, abate del monastero della Santissima Trinità di Cava dei Tirreni (SA) e arcivescovo di Benevento, è un’organizzazione non lucrativa di utilità sociale ai sensi dell’art. 10, comma 1, lettera i) del Decreto Legislativo 4 dicembre 1997 n. 460, non può pertanto distribuire utili e tutti i proventi del patrimonio e delle attività sono destinati integralmente al conseguimento degli scopi statutari.
In particolare si intendono conseguire le seguenti finalità:
a) la conservazione materiale e la tutela dei beni, della loro sicurezza, dell’integrità, del valore;
b) la facilitazione all’accesso di questi beni;
c) la partecipazione diffusa della loro conoscenza;
d) la fruizione agevolata dei beni da parte delle categorie svantaggiate.
La nuova Istituzione, infatti, pensata in chiave di solidarietà sociale, si propone di favorire la fruizione di tali beni culturali e di veicolare e condividere straordinarie ed uniche testimonianze di fede, di spiritualità e di cultura. Peraltro la valorizzazione dei beni culturali è in sé attività socialmente utile ed valenza di finalità sociale (cfr. Decreto Legislativo 22 gennaio 2004 n. 42, art. 111, comma 4)